ASCANIO

Il figlio di Enea

ASCANIO

Il mio nome è Ascanio. Sono il figlio di Enea e di Creusa. Sono conosciuto anche come Iulo. Un grande destino mi aspetta. Dalla mia discendenza avrà origine la città di Roma.

Mio nonno Anchise ripone in me ogni speranza di rinascita per il popolo troiano. È stato lui a interpretare come un segnale premonitore di un futuro glorioso quanto mi è accaduto la notte in cui siamo fuggiti da Troia in fiamme. Eravamo ancora in casa quando sulla mia testa è apparsa all’improvviso una fiamma, che subito i miei genitori spaventati hanno cercato di spegnere con l’acqua. È stato questo segno augurale a convincere mio nonno a lasciare Troia e a partire con noi verso una nuova patria.

La mia giovane età suscita tenerezza e commozione. A Butrinto, Andromaca rivede in me suo figlio Astianatte, ucciso dai Greci. A Cartagine, la regina Didone mi tratta come un figlio.

Quando – dopo otto anni di peregrinazioni nel Mediterraneo – finalmente approdiamo sulle coste del Lazio, siamo talmente affamati da mangiare anche le focacce su cui di solito poggiamo il cibo. Mi sembra così strano che, senza pensarci, esclamo scherzando: “Oh, divoriamo anche le mense”. Ma mio padre subito coglie in questa mia ingenua affermazione il segnale tanto atteso della fine del nostro lungo viaggio e ne è così felice che la imprime nel suo cuore. Gli tornano in mente le parole di Anchise, che gli avevo detto che quando la fame ci avrebbe costretto a divorare anche le mense quello sarebbe stato il luogo in cui fondare la nostra nuova casa.

Mio padre è per me un importante punto di riferimento. Prima del suo duello finale contro Turno, il re dei Rutuli, mi abbraccia, mi bacia e mi esorta a imparare da lui i giusti valori, le vere virtù e i corretti modelli di comportamento. Un messaggio morale che sembra rivolto non solo a me, ma anche a tutta la mia futura discendenza, il popolo romano.

Lavinio sarà fondata da mio padre, mentre io fonderò Alba Longa, dando vita a una dinastia di re che giungerà fino a Romolo e Remo e alla nascita di Roma. Da me avrà origine anche la famiglia Giulia, dalla quale discenderà Giulio Cesare e suo figlio adottivo Ottaviano, che diventerà poi Augusto, il primo imperatore di Roma.

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