I GIOCHI IN ONORE DI ANCHISE
L’ospitalità, l’amicizia e il valore dei legami familiari
I GIOCHI IN ONORE DI ANCHISE
Dopo la fuga precipitosa dalle isole dei Ciclopi, rasentando la costa sud-occidentale della Sicilia e scorgendo lungo il percorso Camarina, Gela, Agrigento, Selinunte, le navi di Enea e dei troiani sorpassano Lilibeo ed entrano nel porto di Drepanon (Trapani): qui muore Anchise, conforto in ogni difficile momento della vita di Enea, che sprofonda in un intenso sentimento di tristezza per la perdita dell’anziano padre.
Nel V libro dell’Eneide, Virgilio racconta che l’anno successivo, dopo la lunga sosta a Cartagine, i troiani approdano nuovamente a Drepanon, dove vengono celebrati i giochi in memoria di Anchise, indetti da Enea.
La prima gara è quella delle navi, che partendo dalla riva devono raggiungere uno scoglio a un paio di miglia al largo della costa, virare intorno ad esso e tornare al punto di partenza. Quattro navi gareggiano fra loro: la Pristi, la Chimera, la Centauro, la Scilla. Una folle festosa accorre per assistere allo spettacolo. La tromba squilla e le navi partono, tra applausi e grida di incoraggiamento. La competizione è serrata e alla fine è la Scilla a tagliare per prima il traguardo. Enea offre premi non solo ai vincitori ma anche a tutti gli altri partecipanti.
Terminata la premiazione della regata, si svolgono le altre gare: la corsa a piedi, il pugilato con i cesti, il tiro con l’arco. Uno spettacolo equestre chiude le celebrazioni.
Durante i giochi in onore di Anchise si respira un’atmosfera festosa e spensierata, ed Enea riscopre il suo popolo, il futuro che lo attende e riconosce che i suoi compagni di viaggio sono più vicini e uniti a lui di quanto credesse.
Nel frattempo però un gruppo di donne, stanche del lungo peregrinare, su istigazione di Giunone incendia alcune delle navi: Enea decide così di lasciare in Sicilia quanti non vogliono proseguire, anziani, donne e bambini, e per loro viene fondata la città di Acesta e un tempio in onore di Venere (Ericina), nonché un luogo di culto per Anchise.
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